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SEO per Ecommerce: gli interventi per migliorare il posizionamento su Google

    SEO per E-commerce

    Chi gestisce un e-commerce sa benissimo che si tratta di una tipologia di sito web differente dagli altri. Le ragioni sono diverse: principalmente per la sua funzione, ovvero quella di vendere prodotti, ma anche i diversi aspetti logistici, normativi, fiscali connesse all’attività di vendita online, senza contare la gestione della clientela attraverso le varie richieste di assistenza e supporto.

    Bisogna poi considerare gli aspetti tecnici relativi alla gestione delle schede prodotto, delle pagine e degli articoli se si gestisce un blog, oltre alla manutenzione e all’aggiornamento del codice del sito. Questi ultimi aspetti vengono solitamente affidati a una web agency poiché richiedono una conoscenza specifica, di cui i gestori dell’e-commerce generalmente non ne sono in possesso a differenza degli altri aspetti sopra menzionati.

    Come per questi aspetti, anche la gestione della visibilità sul web, come ad esempio fare SEO per ecommerce, presenta delle specificità tipiche della tipologia di questo sito. Tutta la strategia di ottimizzazione ruota attorno alla scheda prodotto, elemento centrale delle attività dell’e-commerce e su cui vanno destinati i maggiori sforzi. Ma in generale bisogna fare attenzione alla User Experience, ovvero all’esperienza di navigazione degli utenti, che va ottimizzata in funzione di rendere la procedura di acquisto più agevole possibile.

    Se un proprietario di questa tipologia di sito sarà impegnato per gran parte del suo tempo a gestire vari aspetti connessi alle sue attività, non avrà molto tempo per occuparsi di quelli tecnici, figuriamoci quelli relativi alla SEO o alle altre attività di Digital Marketing per e-commerce.

    La tipica espressione di chi gestisce quotidianamente un e-commerce.

    Ho deciso quindi di dedicare un articolo agli aspetti su cui un gestore di un ecommerce può focalizzarsi per la sua ottimizzazione, da un lato per facilitarlo nell’intervento, dall’altro per comprendere al tempo stesso la complessità che un’attività del genere comporta (e per cui sarebbe sempre meglio affidarsi a un esperto SEO).

    D’altronde, gestire un E-commerce è un’attività molto complessa: se hai necessità di approfondire questa tematica a 360 gradi esistono diverse scuole specializzate, come Digital Coach, che propongono corsi e Master in E-Commerce.

    Lasciando dunque stare gli aspetti SEO comuni a qualsiasi sito web, in questo articolo ci occupiamo di come si migliora la SEO per gli ecommerce elencano i principali interventi da fare per migliorare la propria visibilità e quindi, il proprio posizionamento su Google e gli altri motori di ricerca.

    Strategie SEO per Ecommerce: gli interventi ad hoc

    1. Ottimizzazione della scheda prodotto
    2. Raccolta delle recensioni
    3. Inserimento dei dati strutturati
    4. Gestione delle schede prodotto con errore 404
    5. Paginazione e Categorie
    6. Inserimento del Rel Canonical

    1. Ottimizzazione della scheda prodotto

    Così pochi prodotti aggiunti al carrello...

    Come abbiamo detto, i maggiori sforzi delle attività SEO vanno concentrate sulle schede prodotto. Il motivo è piuttosto ovvio: dobbiamo far in modo di posizionare più in alto possibile i nostri prodotti in modo tale da generare traffico e vendite sul nostro e-commerce.

    Su quali elementi possiamo intervenire per migliorare il ranking dei nostri prodotti?

    Lasciando stare l’analisi delle keyword e l’inserimento dei metatag, attività comuni a qualsiasi sito web, una cosa da cui consiglio di partire è la descrizione del prodotto: scrivere descrizioni originali, esaurienti e accattivanti contribuisce a convincere il potenziale acquirente a proseguire verso l’ordine del prodotto. Di contro, non facciamo copia e incolla delle descrizioni provenienti dai cataloghi dei produttori: il rischio è quello di avere le stesse descrizioni dei concorrenti, con la conseguenza di restituire pochissimo valore al potenziale cliente, oltre alla probabilità di non posizionare la propria scheda prodotto su Google per contenuto duplicato.

    Esempio di descrizione di una scheda prodotto di Amazon

    Altrettanto importanti sono le immagini dei prodotti. Forniamo più contenuti visuali possibili a chi visualizza il prodotto, anche da più angolazioni, per potersi fare un’idea di ciò che sta comprando. Amazon in questo senso lavora molto bene (non a caso è il più grande e-commerce del mondo). Non dimentichiamoci infatti che dobbiamo annullare il più possibile la distanza fisica tra i clienti e i prodotti, che non possono visionarli di presenza. Aggiungere anche un video, se disponibile, potrebbe darci un’ulteriore mano.

    Inoltre, non dimentichiamoci di inserire i link interni ai prodotti correlati e le breadcumbs, le “briciole di pane”, che indicano il percorso di navigazione fatto per raggiungere la scheda attraverso etichette cliccabili. Inseriamo anche i link a pagine di servizio come le condizioni di vendita, i diritti di recesso e i dettagli di spedizione.

    Esempio URL dell'e-commerce di Ottica Lipari.
    Esempio di URL di un e-commerce ottimizzato per la SEO.

    Infine, modifichiamo l’URL della scheda prodotto: l’indirizzo della pagina deve contenere i termini che identificano il prodotto e non deve essere composto da lettere e numeri generati automaticamente dalla piattaforma. Inseriamo un URL che sia breve e visualizzabile nei risultati dei motori di ricerca.

    2. Raccolta delle recensioni

    Raccolta delle recensioni.

    Anche se sono parte della scheda prodotto, ho voluto dedicare alle recensioni una sezione specifica. Anche perché possono essere relative sia ai prodotti, sia al venditore.

    Le recensioni sono probabilmente determinanti nella decisione di acquisto da parte dei clienti. Sapere che un determinato numero di persone ha avuto una positiva esperienza d’acquisto con l’e-commerce o che si è trovato bene utilizzando quel prodotto, elimina qualsiasi dubbio o incertezza in merito alla possibilità di acquistare o meno sulla piattaforma. Pertanto, è fondamentale impostare un sistema, che sia automatico o meno, di raccolta delle recensioni.

    I prodotti con recensioni 5/5 aumentano gli acquisti del 270% rispetto a quelli senza recensioni.

    Questo va fatto non solo impostando un modulo all’interno delle schede prodotto, ma anche per esempio inviando delle email a coloro che hanno già acquistato o invitando i propri follower dei Social Network. Sarà inoltre importante mostrare il proprio punteggio e le principali recensioni nella Home Page dell’e-commerce o mettere un badge sopra il menù o nel footer. Lo scopo è quello di guadagnarsi la fiducia dei potenziali clienti, mostrando sin da subito a chi non ci conosce le opinioni di chi già lo è diventato.

    Esempio del punteggio recensioni del prodotto Amazon precedente.
    Anche in questo caso Amazon risulta sempre il migliore nella gestione del sistema delle recensioni.

    E come vedremo tra poco, avere un buon numero di recensioni può servire anche a far cliccare sul proprio risultato chi cerca il nostro e-commerce su Google.

    3. Inserimento dei dati strutturati

    Dati strutturati "Organizzazione".
    Esempio di codice per i dati strutturati preso dalla guida di Google.

    Un’attività tecnica indispensabile per la visibilità su Google è quella di inserire nel codice dell’e-commerce i cosiddetti “dati strutturati”. Si tratta di informazioni codificate, classificate secondo uno schema standardizzato e passate ai motori di ricerca per aiutarli a comprendere meglio il significato di una pagina.

    Con questi dati il motore di ricerca farà in modo di arricchire i suoi risultati con funzionalità e miglioramenti al risultato stesso, facendo in modo di aumentarne la percentuale di clic. Esistono diverse tipologie di dati strutturati che si possono implementare in un sito. Nel caso di un e-commerce quelli assolutamente da inserire sono relativi ai prodotti, tra cui il punteggio delle recensioni.

    Esempio di rich snippet "prodotto".
    Esempio di Rich Snippet con valutazione e informazioni prodotto.

    Come infatti accennavo precedentemente, con i “Rich Snippets” (o frammento arricchito, ma così suona male) delle recensioni possiamo mettere maggiormente in risalto il nostro e-commerce su Google e invogliare a cliccare sul risultato. E se con la visualizzazione di questi snippet il tasso di clic migliora, possibilmente migliorerà anche la nostra posizione su Google.

    Non solo recensioni. Per un e-commerce possiamo anche implementare i dati strutturati relativi all’organizzazione (che possono ad esempio arricchire il nostro box nella ricerca relativa al nome della nostra attività), come pure i dati strutturati relativi ai prodotti, che assieme al punteggio recensioni visualizzano altre informazioni come il prezzo e la disponibilità.

    Se vuoi conoscere gli altri tipi di Rich Snippets, ti consiglio di visitare la pagina di Google dedicata e filtrare le tipologie di dati strutturati per e-commerce.

    4. Gestione delle schede prodotto con errore 404

    E se ti dicessi che questa scheda prodotto non esiste?

    Sempre in merito alle schede prodotto, dobbiamo poter gestire le pagine che restituiscono un errore 404 (non trovata).

    Questo errore è molto comune agli e-commerce, specie nel caso in cui il nostro catalogo prodotti è ampio e viene aggiornato con una certa frequenza. L’errore 404 non è in sé un problema per il posizionamento SEO, piuttosto questo potrebbe tradursi in una brutta esperienza di navigazione per il potenziale cliente: non trovando ciò che cercava sul nostro e-commerce potrebbe infatti rivolgersi ad un nostro concorrente. D’altro canto, a lungo andare lasciare la scheda con questo errore significherebbe perdere la posizione su Google per le parole chiave relative allo stesso.

    Come dunque risolvere il problema delle schede prodotto con 404?

    Innanzitutto se il prodotto non è momentaneamente disponibile o se si tratta di un prodotto stagionale, è più corretto lasciare la pagina attiva e mettere lo status “esaurito”, disabilitando la possibilità di effettuare l’ordine. Se invece il prodotto non è più in catalogo dovremmo reindirizzare la pagina con la regola “Redirect”. Possiamo dirottare il traffico verso un prodotto simile per caratteristiche, una versione aggiornata ma differente da quello precedente, o se non abbiamo prodotti correlati possiamo reindirizzare verso la categoria di appartenenza. Tutto dipende dai prodotti che abbiamo a disposizione.

    Così facendo, chi proverà ad accedere alla scheda non avrà una brutta esperienza e potremmo comunque acquisire il cliente avendolo indirizzato a qualcosa di simile che comunque starebbe cercando. E dal punto di vista SEO, segnaleremmo ai motori di ricerca che la pagina a cui si reindirizza è comunque pertinente, preservando il nostro posizionamento; e infine, non costituirebbe un segnale negativo in quanto la percentuale di persone che abbandonerebbe l’e-commerce sarebbe minore, segnale monitorato da Google per determinare la posizione nei suoi risultati.

    Esempio di pagina 404 personalizzata.
    La pagina 404 di Zalando.

    In alcuni casi, come per gli e-commerce di medie dimensioni, sarebbe meglio lasciare l’errore 404. In ogni caso, personalizziamo questa pagina con un messaggio e con dei link utili ad altre pagine dell’e-commerce, per non perdere il traffico acquisito. Non esiste quindi una soluzione univoca, ma bisogna valutare caso per caso.

    5. Categorie e paginazione

    Esempio di categorie inserite in un menù di un e-commerce.
    Le categorie inserite nel menù di un e-commerce.

    Concentriamoci adesso sulla scelta delle categorie che raggruppano i prodotti. Può sembrare qualcosa superfluo, ma scegliere le giuste categorie con il nome pertinente è una scelta strategica che va ponderata attentamente. È opportuno inserire i prodotti nella giusta categoria e nel caso di catalogo ampio, inserire delle sottocategorie se il numero di prodotti da raggruppare lo consente.

    A dir la verità, questa operazione va effettuata prima ancora di pubblicare l’e-commerce, disegnando una mappa che possa rappresentare in modo logico e semantico la relazione tra le varie categorie (operazione che fa parte della cosiddetta “architettura delle informazioni”).

    Così facendo, possiamo facilmente realizzare un e-commerce che sia ben strutturato dal punto di vista della navigazione oltre che usabile, facilitando i visitatori a trovare ciò che cercano. In più, i motori di ricerca comprenderanno più facilmente la struttura dell’e-commerce, posizionandolo nelle giuste keyword di appartenenza (specie in quelle più generiche a cui dovrebbero corrispondere le categorie).

    La gestione della pagina dell'e-commerce di Helly Hansen.
    La gestione della paginazione caricando i contenuti in modo asincrono.

    Un aspetto molto importante che non riguarda solo le categorie è la gestione della paginazione, ovvero della loro suddivisione in pagine. Questo non ha solo ricadute in termini di navigabilità dell’e-commerce e agevolazione nello sfogliare i prodotti in catalogo, ma anche sul modo e il tempo in cui i motori di ricerca scansionano le pagine dell’e-commerce. Senza dilungarmi troppo in questo argomento, i software dei motori di ricerca dedicano un determinato tempo nella scansione delle pagine per ogni sito, e questo dovrebbe essere impiegato evitando di scansionare contenuti ripetitivi e poco consistenti. Utilizzando la paginazione, si consente ai motori di ricerca di indicizzare le pagine più rilevanti e con contenuti originali.

    La paginazione può essere gestita in diversi modi:

    • Utilizzando quelli che in linguaggio tecnico si chiamano rel=”prev” e rel=”next”, attributi da inserire nei link alle pagine precedenti e successive;
    • Attraverso lo “scroll” infinito, ovvero caricando i contenuti successivi quando il visitatore giunge al termine della pagina;
    • Tramite uno script asincrono per cui al clic di un bottone del tipo “carica i successivi elementi” viene aggiunto il successivo blocco di contenuti (come nell’esempio di sopra).

    Anche in questo frangente bisogna comunque valutare caso per caso.

    6. Inserimento del Rel=Canonical

    Il Rel Canonical su una pagina dell'e-commerce di H&M.
    Il Rel Canonical su una pagina dell’e-commerce di H&M.

    Sicuramente in tutte le categorie, come in qualsiasi altra pagina dell’e-commerce, va indicata la pagina canonica, ovvero quella a cui il motore di ricerca deve fare riferimento per la scansione.

    Indicare una pagina canonica rientra nell’ottica di evitare di generare contenuti duplicati che i motori di ricerca potrebbero scansionare. Inoltre, i visitatori potrebbero utilizzare filtri e ricerche interno all’e-commerce per cercare i prodotti a cui sono interessati; anche queste pagine sono interessate da questo aspetto poiché è molto probabile che da queste ricerche vengano generate pagine con contenuti molto simili o identici tra loro.

    La conseguenza di non indicare la pagina canonica è quella per cui Google deciderebbe in autonomia quale pagina considerare più rappresentativa delle altre, esponendo l’e-commerce al rischio di vedersi posizionare una pagina diversa da quella principale (ad esempio la pagina 5 di una determinata categoria o la pagina contenente un determinato filtro di ricerca).

    Inseriamo dunque questo attributo nel codice di tutte le pagine dell’e-commerce, in modo tale da ottimizzare il tempo di scansione e indicizzazione dei motori di ricerca.

    Per concludere

    Abbiamo visto quali sono le attività specifiche per ottimizzare dal punto di vista SEO un e-commerce e fare in modo di posizionare quest’ultimo più in alto possibile nei risultati dei motori di ricerca.

    Sono attività di ottimizzazione che si aggiungono a tutte le altre che, per un’azienda come per un libero professionista, rientrano nella gestione quotidiana di un sito di vendita online. Inoltre sono sicuramente interventi piuttosto tecnici e richiedono un minimo di conoscenze di programmazione dei siti web, oltre che di SEO vera e propria.

    Per questo ripeto che la migliore soluzione in questi casi è quella di affidarsi ad un consulente che sia in grado di scegliere la giusta strategia di intervento al fine di migliorare le performance di traffico e vendita e rendere l’e-commerce vincente.

    Se invece hai delle domande o vuoi raccontare la tua esperienza relativa al tuo e-commerce, puoi commentare l’articolo più sotto.

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